NO, NON È UN BLOG DI GIARDINAGGIO
MA POTRESTE TROVARE QUEL CHE NON STATE CERCANDO


lunedì 14 giugno 2010

Diurno e notturno (e dandy anzichenò)

Fatti, lento pede, cento passi tra le piante, torno alla scrivania solo per raccontarvi di come, a consacrare i giorni solstiziali, il giardino indossi un bouquet nuovo, dai tratti maschili: odora di lavanda, rinfrescata dalla menta, e di salvia moscata, addolcita dalla camomilla; sul fondo, le ultime rose di Damasco, quasi fané, e il pungente del finocchietto selvatico; forse dell'issopo. Il calore dell'ora li fa più intensi. Qualcosa rimane anche sui vestiti. E sulle mani, dopo aver raccolto e stropicciato, separatamente prima e poi insieme, foglie e fiori per ricordarli e imparare a distinguerli. Un'analisi che accentua il piacere.

Ma questa notte sarà diverso: altri profumi, forse più femminili, e che non si mescolano tra loro; si potrebbe attraversare il giardino al buio guidati solo dall'olfatto: qui, il gelsomino officinale e i primi sambac; là, dietro i cespugli più alti, i gigli, che fanno l'aria densa; mentre, sottile e leggero, arriva ovunque il sentore del caprifoglio, fiore che piace alle sfingi; così come piace la nicoziana dal calice lungo e stretto, il cui richiamo odoroso si avverte da lontano, a squilli. In attesa del Cestrum nocturnum, pianta sovrana delle notti di mezza estate. In compagnia della Brugmansia, certo.

Invece sto mentendo e spudoratamente; tutto questo lo percepisco solo con la memoria.
Intendiamoci, quelle piante crescono davvero nel giardino di casa; ma il loro profumo è soffocato dalla coperta greve, dolciastra e sebacea dell'odore diffuso dai fiori del falso (falsissimo!) gelsomino che arriva da ogni direzione, e da sotto e da sopra. Non c'è giardinetto nei dintorni in cui non manchi. Mala tempora currunt, se non separiamo più i nostri desideri dalle mode persino quando andiamo dal vivaista.

(Vorreste vedere almeno le foto di quei fiori? Questa volta no: non profumano, le foto - che ne fareste? È un'esperienza che chiede coinvolgimento diretto - anche perché per interposto olfatto non è possibile. Piuttosto, vi invito a cercarli: a naso, ovviamente...
Oppure potreste venire a trovarmi. A trovarli. Io li ho solo piantati.)

Ecco l'elenco dei nomi latini, in ordine di apparizione: Lavandula vera e Lavandula spica; Mentha spicata; Salvia sclarea var. turkestanica; Matricaria recutita; Rosa damascena (R. d. "M.me Hardy", in questo caso); Foeniculum vulgare; Hyssopus officinalis; Jasminum officinale, noto nella Classicità e poi reimportato in Europa dagli Arabi; Jasminum sambac; Lilium regale, che preferisco, ma pure Lilium candidum, fiore mediterraneo tra i più anticamente coltivati; Lonicera perclymenum "Serotina", così come Lonicera caprifolium e altre; Nicotiana alata "Fragrant Cloud", da semi acquistati vent'anni fa da Thompson & Morgan e  inselvatichita. 
L'untore del morbo odorifero è Trachelospermum jasminioides, venduto più spesso col nome di Rhyncospermum. Anzi, insisto: venduto troppo spesso...

2 commenti:

  1. il profumo è il vero nutrimento della nostra memoria. Tanto più duraturo quanto più fugace. Mentre ogni singolo fiore invecchia e il suo ricordo sfuma nei mille altri che abbiamo visto sulla stessa pianta. Il profumo rimane, non sfuma, e rinasce rinnovato, sen non più intenso, ogni volta.

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