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MA POTRESTE TROVARE QUEL CHE NON STATE CERCANDO


domenica 27 febbraio 2011

I colori del caprifoglio

Di che colore è il caprifoglio?
Rosa! — diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. Il colore prevalente è il bianco.
Bianco avorio. Almeno tra le specie del Vecchio Continente. Dall’America invece risponderebbero — Scarlatto! — e con buoni motivi.
Allora, niente rosa? Sì, sì, c’è pure quello. Il fatto è che il bianco vira al crema, l’avorio è soffuso di porpora ancor più che di rosa, lo scarlatto è forse vermiglio o corallo e capita sia accompagnato dal giallo ambra…

Poi, siccome quel che c’è non ci basta mai, con incroci e selezioni (l’hybris dell’ibrido!) abbiamo moltiplicato il numero dei toni e degli accostamenti, fino a ottenere, da un piccolo gruppo di specie spontanee, almeno un centinaio di varietà. La quantità delle combinazioni di colori sembra uscire da un esercizio di calcolo combinatorio – o da un divertissement grafico.

Honeysuckle Colors

Francamente trovo alcune varietà alquanto trascurabili, differenziandosi così poco le une dalle altre da apparire distinte solo agli occhi di un caprifogliologo, a trovarne qualcuno (ne esistono, sicuramente, ed è probabile che parlino inglese – tuttalpiù con accento americano). Altre ancora, invece, sia recenti sia ospiti dei giardini già da decenni – o secoli! mostrano una personalità così ben definita da attrarre anche i meno esperti.

Eppure i caprifogli rimangono piante trascurate, rispetto ad altri rampicanti. Sono rapide di crescita, ma non raggiungono le dimensioni della vite americana; sono robuste come i rincospermi, ma non (altrettanto) sempreverdi; sono più generose di fiori rispetto a molte clematidi, ma non così appariscenti; e non sono rose, cui tutto è concesso. D’altro lato, le poche esigenze, la fioritura lunga e abbondante, il profumo di molte varietà e i colori accesi delle altre ne fanno piante perfette per i piccoli giardini. È anche possibile coltivarle in grandi vasi, ricordando però che, adattatesi agli ambienti di macchia o ai margini dei boschi, come le clematidi amano “le radici all’ombra e la chioma al sole”.

I caprifogli in commercio derivano da specie asiatiche, europee e americane.

ASIATICHE
Lonicera acuminata (Lonicera acuminata var. acuminata = Lonicera henryi = Lonicera alseuosmoides)
Lonicera hildebrandiana
Lonicera japonica
Lonicera tragophylla
La specie di maggior diffusione sui mercati è Lonicera japonica, di cui si conoscono circa venti cultivar. Si distingue dalle specie americane ed europee per avere i fiori (profumati) appaiati all’ascella delle foglie, verso l’apice dei rametti, e le foglie densamente pelose sulla pagina inferiore; è sempreverde o semi-sempreverde, robusta e tende a inselvatichirsi (negli USA è classificata come invasive). Simile, ma con foglie più acute – da cui il nome – è Lonicera acuminata; specie offerta solo da vivaisti appassionati, se ne può incontrare anche la varietà acuminata, conosciuta anche come Lonicera henryi o Lonicera alseuosmoides (anche se i nomi sembrano riferirsi a due forme diverse della stessa varietà). Lonicera hildebrandiana è una specie dall’aspetto insolito, dovuto alle foglie grandi, un po’ coriacee e lucide e ancor più ai fiori, lunghi fino a 12-14 centimetri e intensamente profumati; proveniente da regioni con inverni miti, si dice sia adatta alle sole regioni italiane meridionali o alla Riviera Ligure, ma ho l’impressione che gli estimatori di piante rare saprebbero trovarle siti confortevoli anche più a nord. Una quarta specie, Lonicera tragophylla, tra i giardinanti sembra essere ancor meno conosciuta delle altre; ha fiori giallo crema, inodori, tendenzialmente riuniti in racemi all’apice dei rametti; è uno dei due genitori di Lonicera x tellmanniana.

EUROPEE
Lonicera caprifolium
Lonicera etrusca
Lonicera periclymenum
In Italia le specie più diffuse allo stato spontaneo sono Lonicera caprifolium (che però manca nelle isole) e Lonicera etrusca, questa legata ad ambienti di flora mediterranea anche settentrionali. Centro-meridionale è invece Lonicera implexa. Ancora, Lonicera periclymenum è specie soprattutto nord-europea e si spinge fino alla penisola norvegese. A un primo sguardo appaiono piuttosto simili, con i fiori riuniti in cime all’apice dei rametti, fiori dalla corolla giallo-bianca all’interno e bianca sfumata di rosa all’esterno. Gli esemplari di Lonicera etrusca hanno ramificazioni più rigide, mentre in Lonicera periclymenum sono assenti le foglie peltate alla base dell’infiorescenza che caratterizzano le specie mediterranee. Lonicera periclymenum e Lonicera caprifolium hanno i fiori più intensamente profumati del gruppo (nella penombra del sottobosco capita di odorarle ben prima di vederle). Coltivate da secoli come piante ornamentali, giunsero in America nel XVIII secolo. Là inselvatichirono e diedero origine a un ibrido, che rientrò in Europa con il nome di Lonicera x americana. Forse. Perché già si conosceva Lonicera x italica (Lonicera caprifolium x Lonicera etrusca – Pignatti, Flora d’Italia, 1982) di cui Lonicera x americana sarebbe solo la sorella nata oltreoceano – si legga cosa ne scrive Ippolito Pizzetti sulla Garzantina; ma sulla Rete si dice pure che Lonicera x americana sia un ibrido tra Lonicera implexa e Lonicera etrusca, e dunque altra cosa da Lonicera x italica. Purtroppo The Plant List non riporta Lonicera x italica, mentre classifica come unresolved name sia Lonicera implexa sia Lonicera x americana. tuttavia per i vivaisti quest’ultima resta il genitore di un importante ibrido: Lonicera x heckrottii (Lonicera x americana x Lonicera sempervirens). Al contrario delle altre specie, Lonicera periclymenum ha dato origine a un buon numero di cultivar, probabilmente in ragione della sua maggiore adattabilità.

AMERICANE
Lonicera hirsuta
Lonicera sempervirens
Lonicera flava
I colibrì amano i caprifogli. Gli americani amano i colibrì – e dunque amano i caprifogli. Moltissimo i caprifogli americani. Lonicera sempervirens è la specie più diffusa negli Stati delle Colonie e da essa deriva, direttamente o attraverso l’incrocio con altre specie, tutta la gran quantità di cultivar con toni arancioni nel fiore, toni assenti nelle specie europee e asiatiche (queste, infatti, per l’impollinazione non si affidano agli uccelli, molto attratti dal rosso, ma agli insetti). I fiori sono tubulosi, allungati, rivolti verso il basso, privi di profumo, riuniti in cime apicali. Le varietà derivate dall’ibrido Lonicera x brownii (Lonicera sempervirens x Lonicera hirsuta) sono più resistenti al freddo grazie al contributo di Lonicera hirsuta, specie settentrionale dai fiori gialli e dalle foglie grandi, pelose – da cui il nome. Lonicera flava – un rampicante modesto, con foglie ovali ampie e grappoli terminali di fiori profumati, di un luminoso giallo intenso che sfuma in toni ramati – e molte varietà di Lonicera x brownii e di Lonicera sempervirens sembrano essere disponibili solo per i giardinanti americani.

IBRIDI PRINCIPALI
Lonicera x americana (Lonicera implexa x Lonicera etrusca)
Lonicera x brownii (Lonicera sempervirens x Lonicera hirsuta)
Lonicera x heckrottii (Lonicera x americana x Lonicera sempervirens)
Lonicera x italica (Lonicera caprifolium x Lonicera etrusca)
Lonicera x tellmanniana (Lonicera tragophylla x Lonicera sempervirens)
Di Lonicera x americana e di Lonicera x italica si è detto prima. Lonicera x brownii e le sue varietà sono facilmente confondibili con quelle di Lonicera sempervirens, cui si rifanno per le caratteristiche generali, variando soprattutto nelle tonalità più o meno intense dei fiori. Lonicera x tellmanniana fece sensazione negli anni trenta del ‘900 per le ampie corolle di un giallo sontuoso e continua ad essere coltivata per i medesimi pregi. Lonicera x heckrottii (conosciuta quasi esclusivamente nella varietà “Goldflame”) somiglia alle specie europee, ma i suoi fiori sembrano soffusi della luce calda della sera – peccato le manchi il profumo. Ho trovato notizie incomplete sui genitori di Lonicera “Firecracker”, ibrido ottenuto presso lo Hilliard Arboretum da Lonicera prolifera e una specie sconosciuta. Recentemente è stato messo in commercio un “ibrido di ibridi”: Lonicera “Mandarin” (Lonicera x brownii x Lonicera x tellmanniana), dai fiori davvero flamboyant. Anche questa varietà non è profumata. Ma la situazione si risolve con un trucco semplice semplice: coltivare insieme, così vicine che i rami si intreccino tra loro, una varietà profumata e una colorata. Voilà.


Delle varietà incontrate sulla Rete, il catalogo è questo:

01. Lonicera acuminata - 1, 2
02. Lonicera alseuosmoides = Lonicera acuminata var. acuminata - 1
03. Lonicera caprifolium
04. Lonicera caprifolium “Anna Fletcher” - 1, 2
05. Lonicera caprifolium “Inga” - 1
06. Lonicera etrusca - 1
07. Lonicera etrusca “Donald Waterer” - 1, 2
08. Lonicera etrusca “Michael Rosse” - 1, 2, 3
09. Lonicera etrusca “Superba” - 1, 2, 3
10. Lonicera “Firecracker” - 1, 2, 3, 4
11. Lonicera flava - 1, 2, 3, 4
12. Lonicera henryi = Lonicera acuminata var. acuminata - 1, 2
13. Lonicera henryi “Copper Beauty” - 1, 2, 3, 4, 5
14. Lonicera hildebrandiana - 1
15. Lonicera hirsuta - 1, 2
16. Lonicera japonica - 1
17. Lonicera japonica “Aureo-reticulata” - 1, 2
18. Lonicera japonica “Cream Cascade” - 1
19. Lonicera japonica “Cream Cloude”
20. Lonicera japonica “Dart’s Acumen” - 1
21. Lonicera japonica “Dart’s World” - 1
22. Lonicera japonica “Elegant Creeper”
23. Lonicera japonica “Genbel” = “Sweet Isabell” - 1, 2, 3
24. Lonicera japonica “Hall’s Prolific” - 1, 2
25. Lonicera japonica “Halliana” - 1, 2, 3
26. Lonicera japonica “Hall's Purpurea” - 1
27. Lonicera japonica “Honeydew” = “Hinlon”  
28. Lonicera japonica “Horwood Gem” - 1
29. Lonicera japonica “Interold” - 1
30. Lonicera japonica “Maskerade” - 1
31. Lonicera japonica “Mint Crisp” - 1, 2
32. Lonicera japonica “Purple Queen” - 1
33. Lonicera japonica “Purpurea” - 1, 2
34. Lonicera japonica “Red World” - 1
35. Lonicera japonica var. repens - 1
36. Lonicera japonica var. chinensis - 1
37. Lonicera “Mandarin” - 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7
38. Lonicera periclymenum - 1
39. Lonicera periclymenum f. sulphurea
40. Lonicera periclymenum “Belgica Select” - 1, 2
41. Lonicera periclymenum “Belgica” - 1, 2
42. Lonicera periclymenum “Caprilia Cream” = “Sweet Tea” - 1, 2
43. Lonicera periclymenum “Caprilia Ever” - 1
44. Lonicera periclymenum “Caprilia Imperial” = “Peaches and Cream” - 1
45. Lonicera periclymenum “Fragrant Cloud” - 1
46. Lonicera periclymenum “Graham Thomas” - 1, 2, 3, 4
47. Lonicera periclymenum “Harlequin” - 1, 2
48. Lonicera periclymenum “Heaven Scent” - 1
49. Lonicera periclymenum “Honey Baby” - 1
50. Lonicera periclymenum “Honeybush” - 1
51. Lonicera periclymenum “La Gasnérie” - 1
52. Lonicera periclymenum “Liden” - 1, 2, 3
53. Lonicera periclymenum “Llyn Brianne” 
54. Lonicera periclymenum “Munster” - 1
55. Lonicera periclymenum “Purple Queen”
56. Lonicera periclymenum “Red Gables” - 1
57. Lonicera periclymenum “Scentsation” - 1, 2, 3
58. Lonicera periclymenum “Serotina” - 1, 2, 3
59. Lonicera periclymenum “Serpentine” - 1
60. Lonicera periclymenum “Sweet Sue” - 1, 2, 3
61. Lonicera periclymenum “Winchester” - 1
62. Lonicera sempervirens - 1, 2, 3, 4, 5
63. Lonicera sempervirens f. sulphurea = “Sulphurea - 1
64. Lonicera sempervirens “Alabama Crimson” - 1, 2, 3
65. Lonicera sempervirens “Blanche Sandman” - 1, 2
66. Lonicera sempervirens “Cedar Lane” - 1, 2, 3
67. Lonicera sempervirens “Clay Hills” - 1
68. Lonicera sempervirens “Crimson cascade” - 1, 2
69. Lonicera sempervirens “Leo” - 1, 2
70. Lonicera sempervirens “Magnifica” - 1, 2
71. Lonicera sempervirens “Major Wheeler” - 1, 2
72. Lonicera sempervirens “Manifich” - 1
73. Lonicera sempervirens “Texas Scarlet” - 1
74. Lonicera sempervirens f. sulphurea “John Clayton” - 1, 2, 3
75. Lonicera tragophylla - 1, 2
76. Lonicera tragophylla “Maurice Forster” - 1, 2
77. Lonicera tragophylla “Pharaoh’s Trumpet”
78. Lonicera x brownii
79. Lonicera x brownii “Dropmore Scarlet” - 1, 2, 3, 4, 5, 6
80. Lonicera x brownii “Fuchsioides” - 1
81. Lonicera x brownii “Kristin’s Gold” - 1, 2
82. Lonicera x brownii “Mintrum” = “Golden Trumpet” - 1, 2, 3
83. Lonicera x brownii “Punicea” - 1, 2
84. Lonicera x brownii “Simonet” - 1, 2, 3
85. Lonicera x brownii “Toison d’Or” - 1
86. Lonicera x americana - 1, 2, 3
87. Lonicera x heckrottii - 1
88. Lonicera x heckrottii “American Beauty” - 1, 2, 3
89. Lonicera x heckrottii “Goldflame - 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7
90. Lonicera x heckrottii “Pink Lemonade” - 1, 2
91. Lonicera x italica - 1, 2
92. Lonicera x italica “Sherlite” = “Harlequin” - 1, 2, 3
93. Lonicera x tellmanniana - 1, 2, 3
94. Lonicera x tellmanniana “Joan Sayers” - 1



(Si è parlato di lonicere rampicanti – madreselve, caprifogli, honeysuckles, woodbines – da un punto di vista esclusivamente giardinistico; i nomi delle specie e delle varietà sono dunque quelli comunemente accettati in ambito commerciale, mentre potrebbero essere contestati dai botanici – come si è accennato per le specie europee. Mondi paralleli: rimando alle considerazioni fatte per Rosa mulliganii/longicuspis.)

(Sarebbe interessante descrivere ciascuna cultivar e scoprirne luogo e data di origine – ma è argomento sufficiente per una monografia: di certo troppo per questo post. Troverete alcune notizie in più sulle specie principali consultando la Garzantina curata da Ippolito Pizzetti.)

Qui altre notizie sulle specie rampicanti di Lonicera.

2 commenti:

  1. E' un codice QR! Ho provato a fotografarlo con il cellulare e lo studio si è saturato di profumi inebrianti.

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  2. Aggiornamento di un codice sinestetico già in uso qualche anno fa...
    http://www.youtube.com/watch?v=tUcOaGawIW0&feature=related

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