NO, NON È UN BLOG DI GIARDINAGGIO
MA POTRESTE TROVARE QUEL CHE NON STATE CERCANDO


venerdì 30 aprile 2010

Il profumo delle peonie

Ieri Doña Sol mi chiama durante una delle lunghe conversazioni che talvolta seguono una buona cena; è in disaccordo con un'amica: questa sostiene che le peonie siano inodori, mentre Doña Sol ricorda ancora il senso di stordimento provocato dall'intensità del loro profumo, molti anni prima, durante una cerimonia.

(Perché, voi non avete un'amica che vi chi
ami dopo mezzanotte per parlare di peonie? Ma guarda un poco ...).

Qual è dunque il parere dell'esperto - o almeno presunto tale?
Eccolo qua: profumano, profumano.
Ma non tutte con la stessa intensità. Inoltre si tratta di una fragranza tautologica: la peonia profuma di peonia, senza somigliare ad altro. E questo ne rende più difficile la descrizione; potrei dire che al mio olfatto ricorda il papavero - ma quanti si sono messi ad annusare papaveri, in questi giorni? E ancora, sono fiori di cui non si fa esperienza facilmente, dal momento che ormai è raro incontrarli, mentre erano presenti in tutti i giardini delle nostre nonne, cui forse sono sopravvissuti: le peonie infatti sono tanto lente a insediarsi e a svilupparsi quanto sono longeve. Una varietà erbacea solamente quest'anno sembra essersi decisa a produrre un numero dignitoso di fiori - mentre di anni ne sono passati sette, da quando la piantai ...



(La peonia ovvero l'antigeranio-fiorisci-o-muori - forse è per questo che la si coltiva sempre meno frequentemente).


Torniamo al profumo; in giardino ora stanno fiorendo le peonie arboree; la mattina, appena l'aria comincia a scaldarsi, quando i fiori trattengono ancora l'umidità notturna, il profumo è pungente, quasi sgradevole; nelle ore successive perde aggressività, ma nello stesso tempo diventa meno caratteristico, assumendo note più dolci, floreali o agrumate; alla fine è qualcosa di indistinto, trascurabile. E in effetti queste peonie sono ricordate soprattutto per la sontuosità dei fiori enormi, per l'aspetto serico dei petali, per i colori impegnativi, dalle sfumature cangianti. (Motivi per cui non piacevano a Madama Wu, che tanta saggezza acquisisce nel romanzo di Pearl Buck
* e che preferisce loro le orchidee, dai fiori minuti e inodori, manifestazione del distacco dalla sensualità e dalle emozioni - almeno fino al loro risveglio, causato da una perdita).

Le peonie erbacee, varietà di Paeonia lactiflora o di Paeonia officinalis - le stesse del ricordo di Doña Sol - dai profumi più memorabili, sbocceranno solo tra un paio di settimane e dunque se ne riparlerà allora. Con un'eccezione: dalle radici regalatemi circa due anni fa, sono incredibilmente fiorite tre-quattro peonie selvatiche. Profumano? Sono odorose, piuttosto: un sentore profondo, forse un poco animale. Un po' chiama un po' respinge.


* Pearl S. Buck, La saggezza di Madama Wu, 1966, Milano - fuori catalogo.


Sotto, una peonia selvatica, Paeonia officinalis.


Paeonia officinalis



giovedì 29 aprile 2010

Prima semina



Forse anche i blog si seminano e si coltivano; allora iniziare in una notte di luna piena potrebbe essere di buon auspicio.

Ma prima
Comincio a cantare Demetra dai bei capelli, dea venerabile
e la sua figliola dalle caviglie sottili, che Adoneo
rapì - glielo concesse Zeus onniveggente, signore del tuono,
ingannando Demetra dalla spada d'oro, dea delle splendide messi *

In effetti incontrai l'Augusta Signora un paio d'anni fa, alla sommità di un pendio coltivato a ciliegi - forse appena sorta dalla terra per sorvegliare fioritura e fruttificazione; tant'è vero che sparì poche settimane dopo la raccolta.

Ma credo che la vedremo ancora - se questi luoghi resteranno accoglienti.

(Ovvero le colline della Valpolicella - con i suoi scultori estemporanei)

* Inni Omerici, a cura di G. Zanetto, Milano, 1988.