NO, NON È UN BLOG DI GIARDINAGGIO
MA POTRESTE TROVARE QUEL CHE NON STATE CERCANDO


mercoledì 22 settembre 2010

La necessità della Rosa - Blush Noisette e M.me Alfred Carriere

Fiori per sopportare il cambio di stagione (a me basta una settimana di tempo autunnale per rimpiangere anche le peggiori calure d'agosto) per fortuna abbondano: Anemone e Aster in varietà, Begonia evansiana, Clematis orientalis e poi giù fino a Sternbergia lutea. Molti i colori, tenui o brillanti, e pochi i profumi, a dire il vero - con l'eccezione fuori scala dell'osmanto.

E allora, per avere soccorso nei tempi incerti, sarà saggio affidarsi a quelle varietà di rosa che siano tanto rifiorenti quanto profumate (escludendo così la maggior parte di quelle moderne). Tra le varie candidate, eccone due che sono entrate nella storia del loro genere così come in quella del giardino, molto diverse tra loro sebbene l'una forse discendente dall'altra, ovvero due noisettiane: "Blush Noisette", antica, e "M.me Alfred Carriere", celeberrima.

Si sa quanto il caso stia all'origine di questo gruppo di varietà: un appassionato incrocia Rosa moschata con Rosa chinensis "Old Blush" e un professionista seleziona tra la varia figliolanza gli esemplari che sembrano riunire le migliori caratteristiche, ma solo in tempi successivi saranno rivelate le grandi potenzialità di una scelta suggerita dall'intuito. Tra le prime, forse la prima in assoluto, "Champney's Pink Cluster", che Redouté ritrae probabilmente come Rosa noisettiana.

(Qui troverete un interessante racconto sulla nascita e sulla prima diffusione delle rose noisettiane) 

...

Rosa "Blush Noisette"

In "Blush Noisette", nata direttamente da "Champney's Pink Cluster", si riconoscono ancora i caratteri delle progenitrici. La forma dei fiori e delle infiorescenze, globose e dense, appartengono più a Rosa moschata che alle rose cinesi, da cui sembra derivi invece la ramificazione - piuttosto rigida e angolosa per una rosa descritta come "rampicante". E in effetti credo sia preferibile coltivarla senza sostegni, così che formi un ampio cespuglio, nel qual caso si potranno apprezzare più da vicino tutte le sfumature bianco-rosate dei fiori e, naturalmente, il loro profumo. Che offre una piacevole sorpresa: si sa che in alcune rose sono i petali a profumare, in altre gli stami; ebbene, in "Blush Noisette" profumano e gli uni e gli altri e in due note distinte, ovvero di rosa i primi e di muschio i secondi, in una combinazione non comune.

La crescita non è particolarmente vigorosa - lenta addirittura nei primi anni; è una varietà da coltivare insieme a cespugli sempreverdi dalle dimensioni contenute, scelti anche per il colore del fogliame, in modo che questo contribuisca a far risaltare i toni tenui dei fiori della rosa, come Osmarea burkwoodii; oppure, per lo stesso motivo, con cespugli dai fiori azzurri: avendo abbastanza spazio, Vitex agnus-castus.
  
Rosa "Blush Noisette" 01
 
...

Una delle rose preferite da Vita Sackwille-West - tant'è che a Sissinghurst ricopre il Cottage sull'intera facciata prospicente il giardino - Rosa "M.me Alfred Carriere" ha un portamento assai differente da quello di "Blush Noisette" ed è certo in grado di superare rapidamente i quattro metri e mezzo indicati da Peter Beales come altezza massima. L'esuberanza si manifesta appieno dopo circa tre anni dall'impianto - ma da quel momento sembra aumentare geometricamente: i rami prodotti in estate possono crescere di quasi tre metri, per poi ripiegarsi sotto il proprio peso, così che la pianta mantiene comunque un aspetto gentile, dal momento che a questa varietà non appartengono i fin troppo robusti, rigidi e spinosi rami propri invece delle rose tea. Nella primavera seguente, dalle gemme più forti delle nuove branche si sviluppano i rametti fioriferi, ciascuno provvisto di pochi bocci; questi però si schiudono in successione, prolungando così il periodo della prima fioritura. Poi, fino alle soglie dei primi geli, pur senza ripetere l'abbondanza di maggio, i fiori non mancano mai.

Rosa "M.me Alfred Carriere" 05

Stranamente, i fiori primaverili hanno un aspetto ben diverso da quelli che si schiudono in estate e in autunno; i primi sono di aspetto leggero, dai petali esterni ampi e mai numerosi; i secondi hanno invece una forma più raccolta, dovuta a un maggior numero di petali, tutti di dimensioni simili; anche il colore muta e si fa più intenso passando da un bianco sfumato di cipria a un rosa dichiarato seppure tenue. Solo il profumo non cambia: leggermente speziato, pungente, si diffonde bene nell'aria (cosa insolita in una rosa) e riempie di sé il giardino e la casa.

Rosa "M.me Alfred Carriere" 03

Rosa "M.me Alfred Carriere" 04

La coltivazione di queste rose è fortemente consigliata come sostitutiva del consumo di piante quali la valeriana o l'iperico: l'effetto terapeutico della bellezza non dovrebbe essere sottovalutato - se non costa meno, certo è più piacevole.
 
Rosa "M.me Alfred Carriere" 07

(Ma avete idea di quanto puzzi la radice di valeriana?)

3 commenti:

  1. Ci avevo provato a coltivare rose, quando un giardino ce l'avevo. Poi sono passato direttamente a prozac, per il bene delle piante.

    RispondiElimina
  2. Dosaggio troppo basso!
    Sono certo dell'efficacia della cura, perciò: più rose ancora! O più basilico. O più Vivaldi, Mantegna e montagna (alta) e Catullo, Palladio e Lago di Garda...*
    Quel che più ti piace!

    *noti stimolatori della produzione di serotonina

    RispondiElimina
  3. Non è un problema di dosaggio, è che non seguo la cura... anche un Sempervivum è a rischio.

    RispondiElimina