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martedì 16 novembre 2010

Gordonia chrysandra o la luce di novembre

Erica gracilis, viole, crisantemi, ciclamini... va tutto bene per superare i digiuni dell'inverno settentrionale; però è come nutrirsi di cibo precotto; molto più appagante - e salutare, via! - veder fiorire la pianta che si è coltivata per tutto un anno nella speranza (speranza, mai certezza) che ci regali, anche per sole due settimane, un poco di meraviglia; perché, quando avviene, ci si può sentire per qualche momento più in sintonia con i moti dell'universo - o, almeno, con il passare delle stagioni.

Il tè apre gli ultimi boccioli, le piante di Camelia sasanqua sono in piena fioritura, ma questo è il momento di gloria per un'altra teacea: Gordonia chrysandra - dagli stami d'oro. Conosciuta grazie a un articolo di Guglielmo Betto uscito sulla rivista "Gardenia" degli anni fulgenti, ritrovata nei vivai del Lago Maggiore, scopro che è una pianta ancora trascurata - anche Ippolito Pizzetti, nella Garzantina, la ignora. La coltivazione non è facilissima (si tratta di convincere la pianta di trovarsi ancora nelle foreste montane tropicali dello Yunnan meridionale) ma richiede pochi accorgimenti: esposizione a nord o a est d'estate, oppure a sud, ombreggiata da un albero; un riparo dal freddo più intenso in inverno; terra acida e irrigazione attenta; i guai peggiori li fanno il gran caldo e gli improvvisi abbassamenti di temperatura dell'autunno inoltrato che la pianta sopporta, ma i fiori no.
  
Gordonia chrysandra 02

Non l'ho mai vista ammalata né attaccata da parassiti - tranne dalle cinciarelle (se parassiti si possono chiamare) che, per protestare quando tardo a mettere semi  e noci sulla mangiatoia, becchettano furiosamente i fiori non ancora aperti per raggiungere gli stami...
Cercatela, vale la pena di un viaggio fino a un vivaista specializzato; un esemplare di un paio di metri è stupefacente, ma basta una piantina di un paio di spanne per apprezzare la combinazione tra i colori basilari delle foglie, scure, degli stami e dei petali, quasi immateriali nella luce soffusa di novembre.
  
Gordonia chrysandra 01

Ma preferisco riportare per intero l'articolo di Guglielmo Betto - sperando di non incorrere nelle ire di qualcuno. Vi troverete informazioni utili e molto altro.

(Aggiungo soltanto: recentemente è stato proposto di trasferire molte delle circa quaranta specie dal genere Gordonia al genere Polyspora perciò sul Web potreste trovarle con questo nuovo nome; inoltre, in Cina anche Gordonia è stata studiata nella ricerca di sostanze di uso medicinale).




 
Guglielmo Betto, Lenta nel crescere tarda nel fiorire, Gardenia, dicembre  1984, anno I, n. 8, pagg. 84-87.

Sul numero successivo ella rivista esce un articolo di Guido Piacenza, che ricorda: "La Gordonia può fiorire in questo mese (o in febbraio, come le mie che ritardano a causa della bassa temperatura notturna [...])".

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