NO, NON È UN BLOG DI GIARDINAGGIO
MA POTRESTE TROVARE QUEL CHE NON STATE CERCANDO


martedì 2 novembre 2010

Cimenti dell'invenzione


State lavorando a un nuovo progetto e vi accorgete che un pensiero estraneo vi osserva da sopra la spalla. Non è un pensiero molesto, anzi, ma è proprio mentre indugiate sulla sua piacevolezza che vi sottraete ai vostri doveri professionali: perché mai combattere qualcosa di così dolce? E allora, se allontanarlo è un atto che le vostre inclinazioni rifiutano, provate invece a coinvolgerlo, lasciatelo intervenire: la sua diversità potrebbe portare ricchezza, il suo disturbo trasformarsi in beneficio.

In un progetto l'omogeneità è ritenuta condizione imperativa, come le unità di tempo e di luogo nel teatro classico; tuttavia la coerenza del lavoro potrebbe risiedere anche nel felice rapporto tra elementi eterogenei - forse ancor più che nella reiterata conferma di materiali o stilemi, che per contro talvolta ha origine nella povertà dell'invenzione, rifugiatasi in una sola idea - quando non in una sola "trovata".

Esistono luoghi a cui fare riferimento, dove il risultato delle azioni e delle sospensioni dell'azione lungo una storia secolare è mirabile proprio per la compiuta sintesi di riferimenti tra loro diversi quanto lontani nel tempo, raccordati soltanto (!) dal filo sottile di una costante sensibilità, di una stessa attenzione. Si guardi Chatsworth House, nel Derbyshire, dove per quasi cinquecento anni ogni epoca porta il proprio contributo, ciascuno ancora leggibile eppure inscindibile dalgi altri.

Nella seconda metà del '700 Capability Brown ne scioglie le geometrie barocche così da fondere il giardino con il parco e il parco con il paesaggio; eppure tutto si incardina ancora sulla scala d'acqua della Cascade realizzata cinquanta anni prima, mentre lo sguardo è attirato verso l'orizzonte dall'elisabettiana Hunting Tower, fatta erigere da Bess of Hardwick in alto sulla collina, ora resa misteriosa dal bosco impiantato dal landscaper. E permeati dal gusto barocco per la meraviglia sono sia l'Emperor Fountain del 1843, capace di un getto di novanta metri, sia Revelation, la scultura che si schiude mossa dall'acqua, erede di più antichi automi idraulici, collocata nel 1999 nella parte settentrionale del parco. Così come la teatralità barocca si manifesta pienamente nella Serpentine Hedge, interamente di faggi (1.500, molto fitti), piantata nel 1953 e ispirata ai crinkle-crankle walls eppure affine, in altra scala, alla forma delle catene d'acqua dei giardini italiani. Qui infatti vediamo non una chiusura lungo il confine della proprietà, ma due tratti di siepe sinusoidali, affiancati e speculari, che per quasi duecento metri scivolano sul pendio dal Ring Pond giù verso il busto raffigurante il sesto Duca del Devonshire - the Bachelor Duke.

Lo ritengo uno dei luoghi più suggestivi di Chatsworth - sicuramente il più "metafisico".  Nell'economia dei mezzi, dovrebbe ricordare ai paesaggisti che non sono chiamati a lavorare con la terra, l'acqua o le piante, ma con lo spazio; alla Serpentine Hedge non si percepiscono le siepi o la scultura, ma il vuoto al centro, puro spazio che scorre.



Ringrazio Stefano Marinaz per lo spunto - e per le fotografie!

Nessun commento:

Posta un commento