La semente
scegliere una giornata placida
che non sia né troppo secca né umida
e spargere con eguaglianza la semente
mista a poca terra trita
e poi uguagliare il terreno
perché nasca con perfetta eguaglianza
se dentro non è di bel verde
e fuori non ha il suo grigiazzurro
sarà meglio non seminarlo il seme di lupinella
perché vuol dire che non è ben nutrito e non ha
la sua forma di piccolo arnione
perché intanto nessuno chiama?
nessuno chiama più borgogna o cedrangola
fieno maremmano o lupina selvatica
la lupinella che alligna nelle vaste campagne rugiadose
e cresce anche tra gli scogli
la lupinella bella che dà nutrimento senza gonfiamento
alle pecore anco di pelo finissimo
ma chiama e ti darò notizie del governo che si dimette
della pensione che basta a pagare il telefono e la pigione
le parole però non le conto sul libropaga
e non sono barattiera
non riuscendo la seminagione in primavera
si può ripetere in autunno
e se ne avrà vantaggio
anche nelle regioni meridionali
del cuore enciampigliato
avvezzato a parlare a sé medesmo
rispondendo agli altri
pesante anzi che leggera
è la semente di buona qualità
bruna e gialloscura
con i suoi grani figurati in argnone
che schiacciati mostrano il germe umido e polposo
le sono contrari i terreni cretosi
perché l'erba medica si dilata assai con le sue radici
ma ricordarsi di separare i semi nocivi
del gringo e del grongo
l'ultimo taglio che si fa
conviene darlo ai bestiami
soprattutto se la giornata è nuvolosa
e dove si usi la vanga
conviene tenerla ritta
perché approfondi di più
nel giorno amaro o nel mare di delizie
quante precauzioni
il fieno poi riesce molto bene
ma conviene di non lasciarlo troppo essiccare
onde non si stacchino le foglie
che sono nutricanti
e al mattino bisogna girarlo e rigirarlo
perché scarichi il calore che da sé
nella notte prese
e andò per campagne trifogliate
godendo del suo camminare
poi che odia la crociera e non ama viaggiare in pullman
Jolanda Insana, L'occhio dormiente, poesie 1987-1994.
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